Il linguaggio del sogno

I nostri sogni riescono sempre a coinvolgerci.

Quando li facciamo, perché in sogno possiamo affrontare situazioni assurde o pericolose come dei super eroi e risolvere all’istante faccende impossibili e quando ci svegliamo, perché in un attimo quello che ci sembrava chiaro e comprensibile diventa confuso e rapidamente svanisce, lasciandoci con la sensazione che dentro di noi sia successo qualcosa d’importante, che ha lasciato però tracce troppo lievi per essere ricordato…
Questo fenomeno è dovuto al fatto che durante la notte, mentre dormiamo e sogniamo, entriamo in un diverso stato di coscienza rispetto al giorno e la mente può collegarsi alla parte più profonda della psiche- che viene chiamata Sé- che funziona attraverso l’immaginazione e ci offre una completa consapevolezza interiore. Quando ci svegliamo e rientriamo nel corpo, invece, torna in funzione la coscienza quotidiana- che chiamiamo Io- che ha il compito di trovare soluzioni concrete ai problemi  attraverso la razionalità.

Per fare un esempio facile , dato che il fenomeno di cui sto parlando è molto complesso e difficile da rendere a parole, quando sogniamo siamo in rete e la mente può cercare e trovare tantissime informazioni utili al benessere quotidiano e persino preziose indicazione per evolvere, per diventare cioè le persone che siamo veramente quando facciamo a meno delle maschere che l’Io indossa abitualmente. E quando siamo svegli siamo invece per lo più scollegati, senza un wifi  a disposizione a cui connetterci. A meno che non diventiamo abbastanza abili da sfruttare le connessioni wifi che incrociamo sulla strada o ci procuriamo un 3G!

I sogni  che facciamo collegano quindi questi due diversi livelli di coscienza e possono portare nella nostra vita diurna le informazioni raccolte di notte, ma solo se decidiamo di ricordarli e capire i messaggi che ci consegnano.  L’unico problema è che il mondo dei sogni e il mondo della veglia parlano lingue diverse e i sogni ci arrivano in modo “criptato” e per essere utilizzati devono essere prima decifrati.

La mente onirica si esprime infatti in modo analogico e non segue le stesse regole della mente razionale. Ad esempio, nei sogni non vale la regola di causa-effetto (ogni cosa che accade dipende da una sola causa) e nemmeno quella di non-contraddizione (se è vera una spiegazione tutte le altre sono false) ma si esprime apparentemente senza regole, dove è vero tutto e il contrario di tutto.

Le immagini che vediamo nei sogni, le persone che incontriamo, i gesti che facciamo e le parole che ascoltiamo, sono infatti simboli, cioè parole di una lingua universale che appartiene a tutti (la rete), ma che ognuno di noi usa in modo personale.
Il linguaggio simbolico si avvale di immagini emotivamente cariche, di allusioni, di enigmi e giochi di parole e ci svela l’intero campionario dei sentimenti umani. Quelli più conosciuti e che riusciamo a padroneggiare  e quelli più rivoluzionari, che contestano l’idea che abitualmente abbiamo di noi, degli altri e della realtà esterna e che viviamo solo nei sogni, in attesa di essere riconosciuti e integrati nella nostra identità.

Ho creato questo blog per aiutare chiunque sia interessato e incuriosito dai sogni a collegarsi alla “rete” e ad attingere alle informazioni della notte per usarle nella vita di tutti i giorni, ma non solo.

I sogni sono fondamentali per capire i principi-base della vita e imparare a rispettarli.

Una scelta che ha come risultato la possibilità di vivere meglio, più facilmente e nel modo più adatto alla nostra natura personale.