Lo scopo dei sogni è offrirti delle indicazioni utili per sbrogliare le questioni attuali che ti stanno a cuore ma alle quali non trovi soluzioni buone con la logica diurna, e la maniera più semplice per avere queste informazioni è lasciarti guidare dalle emozioni di un sogno che restano vive al risveglio. Non è necessario, però, che il sogno sia un racconto completo e coerente. A volte è sufficiente qualche frammento di una trama che quasi subito sparisce o, addirittura, un’immagine o una sola parola; quello che importa, invece, è che tu senta il bisogno di capire cosa ti sta dicendo la tua parte più profonda e che cominci a fidarti che i sogni sono sempre e solo a tuo favore, persino quando ti svegliano come un incubo…
I sogni svolgono, infatti, un’operazione di ripulitura e riordino, che avviene indipendentemente dalla tua coscienza, delle tante- spesso troppe- informazioni che raccogli durante il giorno sia dal mondo esterno sia da quello interno. E lo scopo di quest’attività che si svolge ogni notte nella tua mente, anche quando pensi di non aver sognato o non ricordi i sogni, è di mantenere e ristabilire la tua salute e la tua integrità interiore.

Non devi preoccuparti, perciò, se non hai mai preso in considerazione il supporto liberamente offerto dai tuoi sogni, non è obbligatorio. E comunque, quando il messaggio che arriva dagli altri stati di coscienza è davvero importante o particolarmente urgente, ti accorgerai di sognare più spesso e ti ricorderai spontaneamente quello che sogni, finché un sogno in particolare- a volte un’intera serie di sogni- catturerà in modo prepotente la tua attenzione e avrai la naturale curiosità di scoprire cosa significa quello che hai vissuto tanto intensamente mentre dormivi.

Qualche parola su chi “non sogna mai”. E’ un fenomeno dovuto spesso a una cattiva qualità del sonno (alcune sostanze psicoattive, ad esempio, possono cancellare completamente la coscienza di aver sognato) e in alcuni casi anche alla temporanea difficoltà di prendere contatto con i sentimenti “sotto la soglia della coscienza” che divergono o contrastano con l’immagine che hai di te e che non sei ancora pronto a sentire.

I sogni si comprendono, infatti, soprattutto attraverso il cuore ed è necessario “volerlo” per capirli e usare il loro aiuto potenziale. Ma è necessario prima di tutto che impari a riceverli, aprendoti con fiducia alla parte più profonda della tua psiche e creando un piccolo spazio di ascolto del tuo cuore notturno. E anche se te li ricordi facilmente, finché non hai preso la mano con la traduzione, è meglio che ti occupi solo dei sogni che “senti”.

In pratica per comprendere un sogno, prima di entrare nei dettagli devi innanzitutto ascoltarlo nel suo insieme, chiedendoti quale emozione ti suscita. Ad esempio: ti ha reso felice, ti ha divertito, spaventato, confuso, stupito, affaticato? Appena hai registrato lo stato d’animo di base, prova a rievocarlo nel cuore in modo che l’emozione riconosciuta richiami, attraverso associazioni spontanee, le emozioni simili che provi in questo momento nella tua vita vigile.
Questo passaggio serve a scoprire il tema di fondo, cioè il particolare aspetto psicologico di cui il sogno è la messa in scena, vista però dalla prospettiva notturna che è molto più acuta e completa di quella diurna.
E’ importantissimo che non giudichi giusto o sbagliato niente quello che senti e che non cerchi di spiegartelo subito in modo logico, eliminando le ipotesi che ti sembrano incoerenti. Resta piuttosto in ascolto delle emozioni che senti per qualche minuto, lasciando che emergano più associazioni possibili.
A questo punto potresti aver capito a grandi linee il messaggio del sogno ed essere già in grado di utilizzarlo concretamente.
Se invece vuoi saperne di più, la cosa migliore è scrivere il sogno nel modo più semplice possibile, senza cioè curarti della forma, cercando soltanto di rispettare la sequenza delle scene e di scrivere le parole che ti vengono in mente da sole senza correggerle, perché una parola apparentemente inadeguata spesso è una chiave di lettura essenziale.
Puoi anche dargli un titolo e annotare la data in cui l’hai fatto, in modo da ritrovarlo facilmente soprattutto se vuoi tenere un diario dei sogni.
Il diario serve a conoscere meglio il tuo personale linguaggio dei sogni, i temi che affronti più spesso e le evoluzioni dei sogni rispetto ai passaggi psicologici per te più critici e difficili da affrontare. Ma di questo parlerò in un prossimo post.

Nelle prossime puntate, in attesa di riprendere con Matteo Pavesi l’Alfabeto dei sogni nelle due versioni dinamica e simbolica, vi parlerò di come farvi le domande che permettono al sogno di rispondervi e farsi capire.

I sogni, infatti, sono vivi e possono trasformarsi man mano che li capite…