… E come le favole parlano al cuore e non alla testa – sia quando sono belli che quando sono brutti- e non andrebbero mai presi alla lettera come se fossero solo una buffa, drammatica o surreale variante della vita di tutti i giorni. Proprio come i racconti straordinari che ascoltavamo da piccoli (e che spesso raccontiamo ai  cuccioli di casa) hanno il compito di suscitare dentro di noi delle emozioni, che correggono i numerosi errori in cui incappiamo quando cerchiamo di capire o controllare i moti del cuore con gli strumenti della ragione.

Le favole hanno parlato al nostro cuore ancora inesperto e i sogni ci parlano da grandi e ci invitano ad usare l’immaginazione insieme alla ragione, per vedere prospettive che alla nostra mente pratica sembrano impossibili o banali- e che quindi mettiamo da parte come se fossero inutili- anziché renderci conto che raccontano come funziona il mondo dei sentimenti- in particolare il nostro mondo privato- e ci aiutano a scegliere in armonia con le correnti della vita e con noi stessi.

Il nostro cuore non cresce e matura grazie alle spiegazioni logiche, ma imparando “come si fa”. Ad esempio,  a padroneggiare un’emozione così forte che sembra farci perdere il controllo di noi stessi…

Ho letto delle belle parole in un libro che ho per le mani in questo momento,  Dovunque tu vada ci sei già, di Jon Kabat-Zinn:

Le vecchie fiabe (…) sono antiche mappe che propongono una guida per lo sviluppo di esseri umani completi. (…) Re e regine, principi e principesse, nani e streghe non sono semplicemente personaggi del mondo fiabesco. (…) Noi ospitiamo l’orco e le strega, che devono essere affrontati e onorati o ci consumeranno ( ci divoreranno). (…)I racconti delle fate rappresentano un’antica guida, una saggezza distillata attraverso millenni di tradizione orale per la nostra sopravvivenza istintiva, crescita e integrazione di fronte a demoni e draghi interiori ed esterni, foreste e lande oscure. (…) Questi racconti sono saggi, antichi, e valgono come indicazioni sorprendentemente sofisticate per il nostro completo sviluppo quali esseri umani”

Sono parole che valgono anche per i sogni, fiabe che ci raccontiamo ogni notte senza che la ragione ci metta becco, per ritrovare la strada del cuore ogni volta che siamo confrontati con emozioni che ci dominano e ci confondono e che non sappiamo come spiegare e padroneggiare.Il che accade piuttosto spesso a chi non usa insieme ragione e fantasia.

Se ancora non siete in grado di decifrare i vostri, perciò, godetevi i più belli e non spaventatevi se sono brutti, perché per quanto riguarda i sogni vale l’avvertenza che spesso si legge all’inizio dei libri e alla fine dei film:

“Ogni riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale”.