da Gloria | venerdì, 13 Febbraio 2015 | psiche, sogni
Ci sono sogni che restano silenziosi dietro il confine della coscienza, al punto che non ti accorgi neppure di averli fatti; sogni che si avvicinano alla frontiera ma subito si dileguano e dei quali sai solo che sono avvenuti; sogni che fanno capolino al risveglio e si lasciano dietro qualche frammento vivido ma volatile; sogni che entrano in te con decisione e che ricordi bene per tutto il giorno o molto più a lungo; e sogni che entrano di prepotenza nella tua coscienza, svegliandoti nel cuore della notte sotto forma di incubi inquietanti, che preferiresti ricacciare da dove vengono e che invece ti fanno sentire la stessa angoscia non appena ci ripensi, insieme al bisogno urgente di raccontarli a qualcuno…
Tra la tua parte che vive ad occhi aperti e quella che sogna c’è infatti un rapporto vivo e mutevole.
E capire i tuoi sogni non è solo questione di tecnica- anche se il mondo simbolico ha delle regole precise che bisogna conoscere qualunque strumento adoperi per manifestarsi- ma di stabilire un buon rapporto tra due voci interiori che parlano lingue diverse e che devono solo imparare a comunicare.
Come tutti i rapporti anche questo ha i suoi alti e i suoi bassi, i momenti di dialogo appassionato, quelli di indifferenza, quelli di conflittualità e di silenzio.
Si tratta di un rapporto molto importante ma non sempre facile, perché avviene tra la parte di te che vive di giorno, per lo più razionale e operativa, e la tua zona d’ombra, l’inconscio, dove i sentimenti si esprimono senza censure, ignorando la logica causa-effetto e seguendo invece una logica bizzarra e a prima vista incomprensibile, dove niente è quello che sembra ma tutto può avere più di un significato, o voler dire una cosa e insieme il suo contrario.
Un rapporto che suscita curiosità ma anche diffidenza. Almeno finché tra le due parti non si crea una confidenza affidabile, che consente alla coscienza diurna una comprensione sempre più accurata delle avventure fantasiose, paradossali, piacevoli e talvolta graffianti che viviamo dormendo e che sono la rappresentazione simbolica di ciò che avviene, momento per momento, dentro quella che a me piace chiamare la foresta interiore.
Un universo parallelo, sempre presente sotto la soglia della coscienza, ricco di forme di vita sconosciute e a volte aliene, attraente e insieme spaventoso, che continuiamo ad esplorare per tutta la vita senza mai conoscerlo del tutto. Ma che può dare sempre più spessore alla nostra vita interiore, suggerendoci scelte e opportunità non convenzionali ma in grado di esprimere al meglio la nostra identità più autentica e renderci, di conseguenza, più sicuri, coraggiosi e soddisfatti della vita che abbiamo. (altro…)
da Gloria | venerdì, 30 Gennaio 2015 | psiche, sogni
Mi è capitato spesso, parlando di sogni, di sentirmi dire: io non sogno mai o non sogno da molto tempo…
Ma altrettanto spesso mi è bastato dire che senza sogni la nostra mente sprofonderebbe nel caos per provocare un’immediata correzione del tipo: non ricordo mai, o solo raramente, cosa ho sognato...
A prima vista sembra che la maggior parte delle persone prenda in considerazione l’attività mentale solo quando ha gli occhi aperti e preferisca ignorare, o dare poco valore, a quello che succede dormendo, quando la frequenza delle onde cerebrali rallenta progressivamente portandoci nel sonno profondo, per poi ricominciare ad aumentare e raggiungere la fase REM , quella del sogno, che funziona a frequenza beta come la mente “sveglia” con la sola determinante differenza che, mentre sogniamo, i nostri sensi sono spenti e tutte le immagini che vediamo e le esperienze che facciamo provengono dal nostro mondo interno (trovate una spiegazione più precisa del funzionamento mentale durante il sonno, ad esempio, nel libro Le leggi del destino dello psicoterapeuta R. Dahlke).
In realtà la questione è un po’ più complicata…
Come mai, infatti, tante persone- persino tra coloro che lavorano con mente e psiche- sono convinte di non sognare e solo se sollecitate si accorgono che non è vero e che semplicemente non ricordano cosa sognano ogni notte?
La prima cosa che mi viene in mente è che costa fatica e turbamento accettare l’idea che, mentre dormiamo beatamente, dentro di noi accada qualcosa di incontrollabile attraverso i nostri abituali strumenti: logica, volontà e azione. Però è solo se accettiamo consapevolmente, cioè scegliendo di farlo, che durante le ore di veglia restiamo spesso alla superficie di noi stessi, che possiamo dare senso e valore al fenomeno di non ricordare i nostri sogni.
Perché sogniamo? E a che cosa servono i sogni?
Non è facile rispondere in modo esauriente a queste domande.
Sappiamo, ad esempio, che i sogni proteggono il sonno dagli stimoli che lo interromperebbero, che esprimono, e a volte realizzano, dei desideri che non ci rendiamo nemmeno conto di avere, che sgombrano la mente dalle troppe informazioni sensoriali ricevute durante la veglia, che elaborano i nostri ricordi e collegano tra loro aree diverse della memoria, che danno modo alla mente di funzionare in modo intuitivo, cioè simbolico, immaginativo, creativo e libero da vincoli razionali… ma chissà quante altre funzioni del sognare scopriremo in futuro grazie alle intense ricerche attuali sul funzionamento mentale!
Sappiamo anche che l’essere umano, da quando ha cominciato a riflettere sulla propria esistenza, ha attribuito ai sogni un significato profondo e una funzione di collegamento costante con l’aspetto misterioso della vita, come è testimoniato dalle culture più arcaiche e da molte altre culture diverse dalla nostra, per le quali il sogno è un messaggero degli dei, dell’inconscio, dell’ombra, dell’anima; il portatore della saggezza della specie umana; il contatto con altre dimensioni della vita, comprese quella oltre la vita e quella spirituale… (altro…)
da Gloria | venerdì, 25 Luglio 2014 | corpo, sogni
… E come le favole parlano al cuore e non alla testa – sia quando sono belli che quando sono brutti- e non andrebbero mai presi alla lettera come se fossero solo una buffa, drammatica o surreale variante della vita di tutti i giorni. Proprio come i racconti straordinari che ascoltavamo da piccoli (e che spesso raccontiamo ai cuccioli di casa) hanno il compito di suscitare dentro di noi delle emozioni, che correggono i numerosi errori in cui incappiamo quando cerchiamo di capire o controllare i moti del cuore con gli strumenti della ragione.
Le favole hanno parlato al nostro cuore ancora inesperto e i sogni ci parlano da grandi e ci invitano ad usare l’immaginazione insieme alla ragione, per vedere prospettive che alla nostra mente pratica sembrano impossibili o banali- e che quindi mettiamo da parte come se fossero inutili- anziché renderci conto che raccontano come funziona il mondo dei sentimenti- in particolare il nostro mondo privato- e ci aiutano a scegliere in armonia con le correnti della vita e con noi stessi.
Il nostro cuore non cresce e matura grazie alle spiegazioni logiche, ma imparando “come si fa”. Ad esempio, a padroneggiare un’emozione così forte che sembra farci perdere il controllo di noi stessi…
Ho letto delle belle parole in un libro che ho per le mani in questo momento, Dovunque tu vada ci sei già, di Jon Kabat-Zinn:
“Le vecchie fiabe (…) sono antiche mappe che propongono una guida per lo sviluppo di esseri umani completi. (…) Re e regine, principi e principesse, nani e streghe non sono semplicemente personaggi del mondo fiabesco. (…) Noi ospitiamo l’orco e le strega, che devono essere affrontati e onorati o ci consumeranno ( ci divoreranno). (…)I racconti delle fate rappresentano un’antica guida, una saggezza distillata attraverso millenni di tradizione orale per la nostra sopravvivenza istintiva, crescita e integrazione di fronte a demoni e draghi interiori ed esterni, foreste e lande oscure. (…) Questi racconti sono saggi, antichi, e valgono come indicazioni sorprendentemente sofisticate per il nostro completo sviluppo quali esseri umani”
Sono parole che valgono anche per i sogni, fiabe che ci raccontiamo ogni notte senza che la ragione ci metta becco, per ritrovare la strada del cuore ogni volta che siamo confrontati con emozioni che ci dominano e ci confondono e che non sappiamo come spiegare e padroneggiare.Il che accade piuttosto spesso a chi non usa insieme ragione e fantasia.
Se ancora non siete in grado di decifrare i vostri, perciò, godetevi i più belli e non spaventatevi se sono brutti, perché per quanto riguarda i sogni vale l’avvertenza che spesso si legge all’inizio dei libri e alla fine dei film:
“Ogni riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale”.
da Gloria | venerdì, 21 Febbraio 2014 | corpo
Ricordarci che la nostra mente può e sa molto di più di quanto siamo portati a credere, che abbiamo a disposizione un’immaginazione capace di creare mondi altrettanto veri, per i nostri cinque sensi, di quello che consideriamo l’unico mondo reale e che, se non avessimo tanti pregiudizi mentali, potremmo usare con grande soddisfazione le sue incredibili capacità non solo mentre sogniamo, ma anche di giorno…
In altre parole, i sogni notturni ci invitano a dare lo stesso peso ed importanza tanto alla mente logica e concreta che a quella intuitiva e visionaria, se abbiamo a cuore la realizzazione dei nostri sogni ad occhi aperti!
Questo breve preambolo per dirvi che mentre questo laboratorio sui sogni si faceva una bella dormita- un anno abbondante- ho continuato a dialogare con i miei sogni e con quelli dei miei pazienti e amici, a studiare e a sperimentare in prima persona il fantastico potere dell’intuizione e anche a rendere concreto un grande sogno di mia figlia, evento che mi ha un po’ distratta- ma non me ne pento- da questo blog e dai molti che hanno continuato a visitarlo.
Ora sono tornata. Sto progettando una nuova veste grafica e nuove opportunità per chiunque voglia prendere confidenza con i propri sogni e cominciare ad usare le loro dritte.
In attesa di queste novità vi invito a raccontarmi i vostri sogni e autorizzarmi, se volete, a pubblicarli, ma anche a suggerirmi tutti i temi e gli approfondimenti che vorreste trovare sulla mia pagina.
A presto!
da Gloria | domenica, 16 Dicembre 2012 | Alfabeto dei sogni
I sogni provengono dall’inconscio e, come tutto ciò che appartiene a questa zona misteriosa della mente, possono essere letti a diversi livelli di profondità.
Più ci si conosce intimamente, quindi, più si raccolgono dai sogni informazioni utili per vivere in armonia con se stessi.
E’ per questa ragione che insisto spesso nel rimandare ad ognuno di voi, in prima persona, la comprensione del messaggio nascosto nelle vostre “avventure notturne”!
Il primo importantissimo livello di comprensione riguarda le faccende del vostro cuore, che i sogni vi permettono di osservare da una prospettiva più libera e aperta di quando siete svegli- e la parte più razionale della mente mette lo zampino nei vostri sentimenti, cercando di riportarli alla logica concreta e al già conosciuto- suggerendovi nuovi punti di vista, che includono tutto quello che dentro di voi sapete già, ma per qualche ragione non potete fare vostro consapevolmente.
Per trarre il meglio da questo livello è molto utile riconoscere gli elementi che ricorrono più spesso nei vostri sogni, per scoprire attraverso quali personaggi l’inconscio onirico comunica con la vostra mente cosciente. Questa osservazione aiuta a capire subito, senza perdervi nei particolari, di quale emozione o conflitto del cuore vi state parlando. (altro…)